F.A.Q.

Il tartufo dev’essere conservato in un luogo fresco, ad una temperatura compresa tra +2 e +7°C,
possibilmente in frigorifero, avvolto nella carta assorbente o in un panno di cotone e chiuso ermeticamente all’interno di un contenitore di vetro o plastica.
Questo per far sì che il tartufo mantenga la sua umidità e quindi si conservi meglio e a più lungo, oltre che per evitare che il suo profumo venga assorbito da tutti i cibi in frigorifero.
La tradizione vuole che venga riposto assieme alle uova fresche, chiuso in un contenitore, di modo che
queste acquistino parte del suo profumo e si possano così utilizzare per preparare una deliziosa frittata al tartufo.
Il termine minimo di conservazione dipende dalla specie di tartufo: i tartufi neri (estivo, uncinato e nero pregiato) sono più resistenti in quanto presentano una scorza robusta, in grado di mantenere più a lungo l’umidità del prodotto, per cui possono essere conservati per una decina di giorni; mentre i tartufi bianchi (bianco e bianchetto) hanno una conservazione più breve, al massimo una settimana.
Il nostro consiglio è di consumare il tartufo il prima possibile, preferibilmente entro 4/5 giorni dall’acquisto.
Data la delicatezza del prodotto, consigliamo di acquistarlo con della terra in superficie e non perfettamente spazzolato o lavato. La terra infatti consente di preservare più a lungo le sue qualità organolettiche ed olfattive, oltre ad allungare di qualche giorno il termine minimo di conservazione.
Il tartufo va pulito solo prima di essere consumato: è sufficiente spazzolarlo sotto un filo di acqua corrente fresca per togliergli la terra in eccesso ed asciugarlo con un panno o della carta assorbente.